Ieri 23/05/2018, presso il Cantiere Civico in piazza XX Settembre a Mola di Bari, si è svolta la presentazione della lista civica “ALLEANZA PER MOLA”. APM non è solo una lista, ma come avemmo a dire già della sua presentazione ufficiale nel giugno del 2016, è uno spazio, un tempo e un luogo in cui immaginare una comunità diversa.
Dal 26 giugno 2016 ad oggi abbiamo percorso centinaia di km! Considerato i tempi con cui avvengono i cambiamenti (in politica poi!) abbiamo compiuto una piccola rivoluzione culturale.
Nell’intervento di presentazione della mia candidatura ho inteso richiamare proprio quel “processo” che ci ha mossi alla redazione del documento “Per un civismo possibile” e alla nascita, quindi, della Coalizione Cantiere Civico con la conseguente candidatura di Giuseppe Colonna alla carica di primo cittadino.
Buona lettura, con la speranza di offrire un’occasione di vera comprensione circa “il perché di una scelta” e per veicolare esclusivamente la discussione su idee, concetti e pensieri.
Buona sera a tutti!
Questa sera siamo in “famiglia”. Ci consociamo tutti e non dobbiamo convincerci su nulla. È per questo che vorrei offrire un momento di riflessione che permetta a tutti di comprendere, davvero, quali sono le motivazioni, lo spirito autentico e il motore di tutta questa storia di “Cantiere Civico”.
Partiamo dalle parole ridando loro senso e significato.
Giuseppe, insieme allo staff, ha inteso titolare questi di presentazione delle liste con “I TESTIMONI DEL CAMBIAMENTO”. Un titolo evocativo ed intenso per il senso profondo a cui richiamano quelle due parole: testimone e cambiamento.
Testimone è colui che ha visto, toccato, sentito, vissuto qualcosa. Qualcosa di così bello, importante, vero, autentico tanto da non permettergli più di essere quello che era prima. Ha vissuto un’esperienza che lo porta a cambiare in maniera stabile e definitiva. Vi è un cambiamento dal di dentro, nel cuore direi, e questa novità deve essere raccontata a tutti: esige di essere partecipata a raccontata a tutti, perché con le proprie scelte si provochi un cambiamento negli altri.
Tutto bello, certo, ma cosa centra tutto questo con un Pubblica Amministrazione?
Dal momento in cui abbiamo preso consapevolezza che è possibile amministrare con un metodo diverso, non abbiamo potuto più tornare indietro. Nel documento “per un civismo possibile” indicavamo tre verbi chiavi che ci avrebbero permesso di dare vita ad una stagione politica nuova: ascoltare, progettare e migliorare.
In tutte queste settimane non abbiamo fatto altro che ascoltare quello che ci chiedeva la gente: basta approssimazione in politica, basta logiche individualiste incapaci di anteporre il bene comune a sé stessi. Basta assumere scelte, anche se giuste, senza il coinvolgimento della popolazione.
Progettare e lo abbiamo fatto in queste settimane. Tantissimi, ma tantissimi hanno affollato quotidianamente questo cantiere per scrivere un programma, AdessoMOLA, davvero sostenibile nei prossimi 5 anni.
Migliorare la realtà in cui viviamo è quello che faremo se Mola deciderà, e credo fermamente che lo farà, di dare fiducia al nostro progetto con Giuseppe Colonna come sindaco di questa Città!
Ecco che le idee passano, poi, attraverso le persone: Giuseppe. Giuseppe non è stato scelto perché più simpatico, più giovane, più bello o intelligente. Giuseppe non ha l’insieme delle capacità ma avrà la capacità dell’insieme! Ne sono convinto! Riuscirà a fare sintesi di tutta questa energia! Energia che abbiamo messo in circolo in queste settimane, che cresce giorno per giorno, per convogliarla nei circuiti di questa comunità. Giuseppe è quello strumento, per via delle sue doti naturali, per la formazione giuridica ed amministrativa, per passione e impegno; e per tutto quanto di buono gli è riconosciuto a Mola e fuori Mola; è il mezzo per dare vita ad una storia nuova!
Nonostante tutto questo, permettetemi, abbiamo raggiunto ancora un duplice obiettivo e sento il dovere di sottolinearlo. Abbiamo superato un leaderismo sterile che non permetteva a tutti di mettersi pienamente in gioco. Che nasconde l’incapacità di alcuni di assumersi la propria responsabilità nei confronti degli altri. Abbiamo indicato, o meglio riconosciuto, insieme, un capitano e non un capo.
Ed il secondo obiettivo raggiunto è questo: abbiamo recuperato la “categoria del sogno”. Abbiamo iniziato a immaginare Mola ancora più bella di com’è! Abbiamo iniziato a sognare una comunità migliore e che rappresenti un terreno fertile per tutti. Un’opportunità per tutti. Oggi possiamo sognare tutto questo e come diceva qualcuno “Quando si sogna insieme è già realtà”.
Concludo richiamandomi alla Testimonianza da cui siamo partiti:
Oggi è il 23.05 e nel 1992 in questo giorno il giudice Falcone, con la moglie e gli uomini della scorta sono stati sacrificati per tutti. Hanno reso l’estrema testimonianza. A noi non verrà di certo chiesto questo, ma chiedo a me stesso e a Giuseppe: sei pronto tu a sacrificare il tuo tempo, i tuoi affetti, la tua famiglia, la tua vita per questa nostra comunità? Sei pronto, e siamo pronti noi che ci candidiamo, a soffrire quando ci saranno da fare scelte difficili senza perdere mai la speranza? La risposta già la conosco. Siamo qui e vale più di qualsiasi risposta.
C’è un altro anniversario che cade in questi giorni e che voglio richiamare in questa assise. Davvero con tutta la dolcezza e la sensibilità di cui sono capace. Mi riferisco ai 40 anni dall’approvazione della Legge 194. La cosiddetta legge sull’aborto; che in realtà si chiama “Norme sulla tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria di gravidanza”. In questi giorni è stato bloccato, anche grazie al nostro lavoro di concerto con il Forum delle Ass.ni Famigliari della Puglia, il DDL Borraccino. Proprio stamattina. Ne sono contento perché (prendo in prestito le parole dall’On. Casini): “Non si tratta di condannare e giudicare le donne. Si tratta di criticare nel suo complesso una società che non sa pienamente riconoscere la dignità umana e che crede di aiutare le donne nascondendo loro la verità. Pertanto: non esiste una “auto-determinazione di diritto”, soprattutto non esiste la possibilità di distruggere l’altro, soprattutto quando l’altro è uno di noi!”.
Se noi, qui, non avessimo avuto il coraggio di accogliere questa “novità” nella riflessione politica a Mola di Bari, se non avessimo creduto nonostante le immense paure e difficoltà ad un sogno, oggi mancheremmo di tutto questo! Oggi non esisterebbe il Cantiere Civico e il progetto per cui tutti ci stiamo spendendo in prima persona.
Grazie!