Regionali 2020 – Riflessioni post voto

Ogni elezione segna uno spartiacque significativo all’interno dello scenario politico. Dato incontrovertibile è che al Presidente Michele Emiliano va riconosciuto il merito di aver capitalizzato un risultato imponente, e spero senta su di sé tutto il peso della responsabilità derivante dall’iniezione di fiducia dei pugliesi.

Per il mio territorio continuerò a chiedere, fino a che avrò fiato in corpo, azioni concrete ed efficaci per quanto concerne il tema della discarica di Contrada Martucci.  Le richieste sono note a tutti, ora occorre serietà e impegno: questa va stralciata definitivamente dal PRGRU.

Tutti gli altri temi come sanità, politiche agricole, politiche del lavoro ecc. sono note e comuni in tutta la Puglia e, ho apprezzato, è stato il neo-eletto Governatore a scusarsi per gli errori commessi nella passata legislatura.

Se Emiliano ha vinto (e ci tengo a sottolineare come non sia una vittoria della sinistra ma personale del Presidente, visti i transfughi della destra approdati nelle liste della coalizione vincitrice) è perché la destra non ha convinto.

E questo concetto è ravvisabile nel fatto che le liste ideologicamente maturate nella Sinistra, come ad esempio “Senso Civico”, “Puglia Solidale e Verde”, “Italia in Comune”, “Sinistra Alternativa” non hanno espresso nessun consigliere perché prive del carburante necessario: il consenso sufficiente a superare la soglia di sbarramento.

Il “Progetto Emiliano” assume sempre più la forma di un laboratorio civico che, in corrispondenza della pancia della gente, ha avuto il merito di inglobare tutte le speranze della gente e reagire alle paure che, anche artatamente, si alimentano nei cuori dei pugliesi.

Il Partito Democratico, invece, ha reagito all’antipolitica imponendo una classe dirigente che si presenta, oltre che giovane, preparata perché cresciuta alla scuola di uomini e donne che hanno fatto “la politica” degli ultimi 15 anni in Puglia. Tra questi, non è possibile soprassedere sull’elezione dell’Assessore del nostro Comune @Lucia Parchitelli a cui vanno gli auguri di buon lavoro per il bene delle Puglia!

A tutti i candidati locali va rivolto un sincero grazie anche solo per il fatto che, con la loro discesa in campo, hanno combattuto, anche se di poco, l’astensionismo che a Mola di Bari risulta essere sempre più il primo vincitore di ogni competizione elettorale. A parte ciò, quando ci si mette la faccia è sempre un gesto di grande coraggio e va apprezzato invece che criticato.

In merito alla Destra starò in silenzio, volutamente, anche perché, come dice il detto, “se non ne puoi parlar bene, è bene non parlarne”. Gli errori sono tanti ed elencarli è un esercizio inutile. Tutto ciò che ho espresso in precedenza è il merito della coalizione di Emiliano, e rappresenta anche tutto ciò che può essere ascritto come errore nella coalizione di centrodestra.  

Un esempio eclatante è il dato locale dell’amico e collega @Sebastiano Delre che, con coraggio e spirito di abnegazione, ha messo al servizio del progetto del centro-destra la sua candidatura portando un risultato che lo vede primo a Mola di Bari. I molesi gli hanno riconosciuto l’impegno e la coerenza. Certo non è bastato a vincere le sollecitazioni di un risultato “a buon mercato”, ovvero facile da raggiungere, ma ha tenuto issata la bandiera dell’ideale e della passione per il territorio. Grazie!

Queste alcune riflessioni su quanto accaduto che ho voluto offrire, così, per chi ha il piacere di sapere “come la penso”. Per chi non aveva nulla da fare e voleva impiegare due minuti del suo tempo a leggere qualcosa.

Infine un passaggio sull’amministrazione locale: tutto quanto espresso non ha nulla a che fare con questa. Mi spiace, e sono stato davvero preoccupato, quando qualcuno, in maniera incosciente, ha messo in atto gesti e comportamenti che potevano minare la prosecuzione del percorso amministrativo. Spero, davvero, che non vi siano riverberi e scosse di assestamento sul percorso iniziato nel 2018.

All’epoca ci siamo dichiarati “civici”, non senza ideali, ma “avulsi e distanti dalle logiche di partito”. Per noi di APM quella è e rimane la Legge, perché oggi la politica passa attraverso la corrispondenza tra parole e fatti; in altri termini: attraverso la coerenza.

Conferenza Stampa 22.07.2020 – Intervento del Cons. GALLO

NOTA INTRODUTTIVA – Il presente intervento, programmato per la seduta di Consiglio Comunale del 16/07/2020, è stato stato interrotto solo dopo poche battute perchè, ritenuto in maniera preventiva, in contrasto con il Regolamento di funzionamento del Consiglio Comunale. Lo stesso è stato reso pubblico durante la Conferenza Stampa organizzata dal movimento “Alleanza per Mola” in data 22/07/2020 presso la Libreria Culture Club Cafè in Mola di Bari.

Grazie Presidente,

Saluto i presenti: i colleghi consiglieri, gli assessori, il Sindaco e coloro che ci seguono in streaming;

Ringrazio la collega avv. Elisa Sciannameo per il suo intervento in cui ha richiamato i passaggi fondamentali di questa vicenda, che nel corso del tempo ha assunto una valenza assolutamente più grave rispetto al solo profilo della “incompatibilità” del Consigliere Comunale.

Se i colleghi di maggioranza permetteranno di dibattere in futuro, dando seguito alla procedura il cui punto è oggi in discussione e invocata dallo stesso consigliere nell’assise del 25 febbraio 2020, con i documenti che verranno forniti e le memorie che saranno rese potremo mettere un punto definitivo sulla questione anche dal punto di vista “tecnico – legale”. Diversamente offriremo nuove ragioni a quanti nutrono poca fiducia nelle istituzioni, di coltivare il sospetto e di alimentare maggiormente il dubbio.

Se questa scelta non dipende solo da noi, nostra responsabilità è invece quella di continuare quel percorso di comprensione circa i “perché” di una scelta che ha portato, dall’8 maggio scorso, Alleanza per Mola fuori dalla maggioranza.

Il caso oggi in discussione è la rappresentazione plastica di un “metodo” che, purtroppo, ha rappresentato un vero e proprio modus operandi dall’inizio di questa esperienza politica e amministrativa.

Per comprendere a fondo questo concetto è necessario richiamare atti e fatti, non noti alla cittadinanza, ma che hanno determinato l’avvio di questa “avventura” politica all’indomani delle elezioni comunali.

Coerentemente con quanto espresso e ribadito più volte in campagna elettorale, questo gruppo, non ha mai preteso nulla: mai ha cercato o aspirato a qualche poltrona. Perché? Semplicemente perché abbiamo sempre voluto “il meglio” per il nostro paese e perché, consapevoli del nostro status di “giovani consiglieri” alla prima esperienza amministrativa, abbiamo abdicato nei confronti del Sindaco perché facesse le scelte più giuste per tutti. In altri termini abbiamo investito un capitale di fiducia senza precedenti, nei confronti del Sindaco, perché Mola merita il meglio, sempre.

Se sia stato un investimento buono o cattivo lo valuteremo alla fine della corsa; adesso non è tempo per questo tipo di bilanci.

Le etichette non mi sono mai piaciute motivo per cui ho iniziato a valutare, giorno dopo giorno, se quell’aggettivo “giovane” non fosse una sorta di marchio che, una volta affibbiatoci, poteva determinare atteggiamenti incoerenti con lo “status di Consigliere Comunale” che invece ricoprivamo.

Presto ci siamo accorti che il fattore anagrafico diventava sempre più una discriminante per noi e che, come si fa per i bambini, agli adulti è affidato il compito di decidere ciò che è giusto o sbagliato.

Con queste premesse concettuali proviamo ora a raccontare quanto accaduto all’indomani delle elezioni.

Le Amministrative del 2018 si tengono il 10 giugno e con successivo turno di ballottaggio il 24 giugno viene eletto Sindaco Colonna. La prima riunione di maggioranza si tiene in data 13 luglio.

In quei venti giorni la neo-maggioranza non è coinvolta nella scelta delle personalità che avrebbero ricoperto il ruolo di assessori.

I Consiglieri Comunali non sono interpellati, i referenti delle liste nemmeno, solo un gruppetto di poche persone “lavora” alacremente, con un susseguirsi di riunioni, per determinare quella che doveva essere la Giunta.

Pensiamo che al netto di ogni valutazione, comportamento condivisibile o meno, i patti erano chiari (almeno per noi! O solo per noi…) e la Giunta era prerogativa del Sindaco. Quindi attendiamo pazienti e fiduciosi le sue scelte.

Il 13 luglio 2018 il Sindaco, dopo una preliminare consultazione “Lista per lista”, in cui a noi fu comunicato che l’altro gruppo di liste aveva proposto Orlando e che il Sindaco avrebbe gradito Vincesilao come riferimento per il gruppo di liste APM e Scelgo Mola, è convocata la prima riunione di maggioranza, durante la quale si ratifica che, diversamente da quanto dicevamo in campagna elettorale, la “divisione” della Giunta sarebbe stata così effettuata: 1 assessore per il gruppo di liste IDEA – La Voce; 1 assessore per il gruppo di liste APM – Scelgo Mola; e 3 Assessori indicati dal Sindaco con il criterio della competenza ed esperienza amministrativa.

In questa prima riunione, proviamo a porre alcune domande, soprattutto se le voci che circolavano fossero vere, ma nulla. Saranno i fatti successivi a raccontare un’altra verità: quelle voci erano vere e le decisioni erano già state prese in un luogo diverso da quello della maggioranza.

In una riunione decisiva a cui non ero presente, ma che mi è stata riferita appena conclusa da una fonte assolutamente attendibile, da qualcuno che siede in quest’aula, collocata temporalmente sempre prima della data del 13 luglio, fu portato sul tavolo di discussione una proposta che prevedeva: Vincesilao – vice sindaco; Olando – Assessore e Losito – Presidente del Consiglio. Così come immaginato prima della campagna elettorale. Infatti la Presidenza all’uno era il prezzo per la cessione di quel “Vice” all’altro.

Presenti alla riunione, insieme agli amministratori in pectore, anche alcuni stakeholders, persone non referenti ufficiali delle liste e neppure Consiglieri, che ponendo alcuni veti hanno prodotto la ripartizione che è sotto i nostri occhi.

Nulla di particolarmente rilevante, per noi, se non fosse che, man mano che le cose accadevano quell’investimento di fiducia ci appariva sempre più sproporzionato rispetto alla caratura delle azioni messe in atto.

“Non tutto può andare come ci si aspetta”, qualcuno si rassegnò con questa giaculatoria, e mentre il primo step era superato interviene la presa di posizione netta e decisa del dott. Mario Lepore. A tutti i costi doveva essere lui colui che doveva ricoprire il ruolo di Presidente del Consiglio Comunale.

Il Consigliere Lepore portò un concetto, all’attenzione di tutti, tanto semplice quanto vero: “chi aveva deciso che doveva essere Losito a ricoprire quel ruolo?” ed ancora “Quando la maggioranza ha deciso che doveva essere lui il presidente?”

La situazione degenerò:

Losito pretese che i patti venissero rispettati e con un atteggiamento che non condividerò mai fece pervenire le sue minacce al nostro indirizzo tanto che – parole sue – “Se non avrò ciò che mi è stato promesso io faccio saltare il banco al primo Consiglio Comunale”.

Restiamo attoniti. Si susseguono riunioni, incontri e scontri. In mezzo a tutto questo il collega era in vacanza e telefonicamente ci ammoniva circa il da farsi.

Il nostro gruppo provò ad avanzare la candidatura di Elisa Sciannameo alla Presidenza, ma non fu proprio presa in considerazione. D’altronde quale considerazione volete che si dia a due “giovani” consiglieri?

La risoluzione avvenne nella riunione di maggioranza del 30 Luglio 2018: Per trovare un punto di partenza fu sottoscritto un verbale (di cui ho copia) in cui si accordava la presidenza del Consiglio a Mario Lepore, si spartivano le Presidenze delle Commissioni e, come forma di risarcimento danni, al gruppo “La Voce” venivano corrisposte 2 presidenze. Perché non una per lista, visto che le liste sono quattro? È chiaro il motivo…

C’è un particolare, l’accordo è a tempo, infatti nel documento è scritto: “Si stabilisce, infine, che alla data del 31 dicembre 2019 si provvederà ad avviare una discussione di verifica di programma e degli incarichi assegnati in questo accordo ai Consiglieri Comunali”.

Come poi sono andate le cose è noto a tutti.

Le continue liti, incomprensioni, atteggiamenti inutilmente arroganti che hanno ammorbato i lavori dei Consigli Comunali e delle Commissioni sono orami tristemente note a tutti. Mai un lavoro di commissione in cui è presente il collega si è potuto svolgere nel pieno rispetto di tutti e nella serenità. Se all’interno delle stesse si provava ad offrire un contributo o, mai sia!, una posizione discordante, qualche minuto dopo si veniva portati all’attenzione di tutti per essere redarguiti.

Le parole minacciose e i verbi all’imperativo che mi/ci venivano rivolti, nelle diverse situazioni, hanno prodotto un continuo ricorso alla 6a opera di misericordia spirituale che dispone l’animo a “Sopportare pazientemente le persone moleste.”

Atteggiamenti di astiosità nei nostri confronti che hanno, nel corso del tempo, indotto anche in errate valutazioni alcuni nostri colleghi di maggioranza perché noi eravamo ormai il “nemico”. Tanto che in una delle più recenti riunioni maggioranza l’avvocato mi ha invitato anche “ad avere il coraggio lasciare la maggioranza perché o stai con noi o contro di noi” come se l’utilizzo della capacità di critica fosse un qualcosa di insopportabile.

In particolare nella riunione svoltasi all’inizio di settembre 2019 dovetti subire un vero e proprio processo: qualche giorno dopo avrei partecipato ad un incontro politico a Roma, nulla di serio ma solo una convention, certo organizzata dalla destra, ma che in realtà rappresentava per me anche l’occasione per stare qualche giorno fuori. A tale manifestazione non avrei dovuto partecipare perché “Noi siamo una coalizione civica e così facendo metti in imbarazzo l’intera maggioranza. Tu sei un consigliere comunale e se fai una cosa tu necessariamente coinvolgi tutti noi. Evita di partecipare!”

Era incomprensibile quello che stavo subendo, assurdo. Una limitazione (anche) della mia libertà personale, ero oramai in ostaggio di una vera e propria “dittatura della maggioranza”. Persino all’indirizzo del nostro gruppo arrivarono messaggi di avvertimenti perché la smettessimo di comportarci secondo coscienza ma che invece dovevamo essere fedeli e ligi alle indicazioni di questa maggioranza. Il perché di queste pressioni non era lontano da chi poneva questi diktat: durante quella stessa riunione un collega venne al dunque e ci rivolse una domanda secca: “abbiamo sentito in giro che non sosterrete a dicembre la nomina di Losito come Presidente del Consiglio, è vero?”

Ecco qui il vero motivo di tutto questo processo.

Risposi con una domanda: “Chi ha detto che il Presidente lo deve fare Losito”. L’avvocato ribatté: “Gianni (Vincesilao) e il Sindaco”. “Bene – risposi – loro troveranno i voti necessari per la tua elezione.”

Qualora avessimo avuto ancora bisogno di conferme, le stesse arrivavano senza neppure chiederle direttamente: era ormai chiaro che c’era un gruppo ristretto di persone che ha determinato tutto dal principio, e continuava a farlo con crescente prepotenza.

Con spirito di sacrificio siamo tornati ognuno alle proprie cose mentre cresceva in noi un senso di rigetto rispetto a tutto quello che accadeva, incontro dopo incontro, giorno dopo giorno, atto dopo atto…

Arriviamo quindi al “casus belli” ovvero la presunta incompatibilità del collega: sin dall’inizio abbiamo sostenuto, all’interno della maggioranza e fuori, di evitare di arrivare fino a questo punto, di evitare di portare in Consiglio Comunale la discussione e di dare da subito al collega di minoranza le risposte che cercava così da smetterla con questa guerriglia.

È lo stesso avv. Losito che ha imposto a tutti noi, ancora una volta, senza un confronto preventivo di attivare questa procedura.

Più volte ci siamo confrontati con i colleghi consiglieri tutti. Abbiamo sperato di non dover arrivare ad oggi perché, da questi banchi, noi abbiamo il dovere della verità e da questi scranni non avremmo mai potuto tacere i nostri dubbi: dal punto di vista tecnico, come ha esposto la mia collega Sciannameo, ma anche e soprattutto dal punto di vista politico e morale.

Abbiamo sopportato pazientemente tutto, abbiamo messo da parte il nostro “io” a vantaggio di un progetto più grande. Abbiamo giorno dopo giorno compreso che, come ebbi modo di scrivere a qualcuno per cui nutrivo grande fiducia:

“Dall’inizio di questa esperienza sapevamo che c’era tanto da lavorare, e volevo impegnarmi con tutto me stesso in ciò, ma comprendere che mentre da un lato si alimentavano sogni dall’altro si materializzavano promesse è un qualcosa che mi demotivato fortemente e mi ha lacerato dal di dentro. Forse quella “Politica” a cui aspiravo, e aspiro, non sarà mai realizzabile? Non lo so ma vi è un fatto: ho una speranza certa che mi spinge a proseguire nel cammino nonostante tutto e tutti verificando ogni giorno le reali motivazioni a fondamento del mio impegno.”

Crediamo, con oggi, di aver definito quel percorso di comprensione circa le motivazioni che ci hanno indotti a scegliere di lasciare la maggioranza per sostenere dall’esterno di questa l’esecutivo.

In data 8 Maggio 2020 abbiamo comunicato la scelta del nostro gruppo e le motivazioni ideologiche e concettuali su cui questa si fondava.

In data 30 Giugno 2020 abbiamo rappresentato le motivazioni politiche per cui non era più sostenibile fingersi altro rispetto a quello che si è scelto di essere.

Oggi, 16 Luglio 2020, abbiamo voluto rendere noti alcuni fatti che danno la misura di un modus operandi, che riteniamo moralmente illecito, che non potevamo più subire ed assecondare con il nostro, seppur motivato e sofferto, silenzio.

C’è chi potrà obiettare che non individua, dalla prospettiva del “Programma Elettorale”, ragioni capaci di motivare e sostenere la nostra scelta.

Ciò lo afferma chi ha interesse a voler derubricare il tutto a un mero fatto di carattere personale o caratteriale;

Ma anticipiamo la risposta dicendo che tale verifica avviene e avverrà con maggiore impegno ogni giorno nel merito di ogni provvedimento; e man mano che questi matureranno e saranno posti all’attenzione del Consiglio Comunale sottolineeremo le differenze di metodo che riterremo sostanziali.

In conclusione: l’spetto tecnico di tutta questa triste vicenda arriva fino ad un certo punto, l’aspetto politico, etico e morale lo supera di gran lunga e nonostante tutto, noi, se la procedura di verifica delle cause di incompatibilità verrà attivata, così come auspichiamo, ci comporteremo secondo Giustizia.

Se il collega vuole, legittimamente, conservare la sua onorabilità, ed è tutto corretto dal punto di vista legale (cosa che auspichiamo per il bene di tutti) non ha da temere scorrettezze da parte nostra. Permetta l’attivazione della procedura e produca a tutti noi le rinunce che attestano la veridicità delle sue parole.

Dovrebbe invece valutare se, alla luce di quanto oggi viene dibattuto, per il bene dell’amministrazione sia opportuna o meno la sua permanenza in questo consesso.

Il male si vince con il bene e non esiste un “male giusto”.

In questa esperienza abbiamo bisogno di coltivare sempre più atteggiamenti di Giustizia e Verità, valori per cui ci battiamo ogni giorno da semplici cittadini e a maggior ragione abbiamo il dovere di farlo oggi da amministratori della cosa pubblica;

Questo è quanto avevamo da dire nel merito.

Ai nostri concittadini l’esercizio del giudizio sulle nostre azioni e intenzioni.  Grazie.

Mola di Bari, 16/07/2020

Giovanni Gallo
Consigliere Comunale

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Intervento del Capo Gruppo di Alleanza per Mola durante il Consiglio Comunale del 30 giugno 2020

Buongiorno a tutti,

Sindaco, Giunta, Presidente, Consiglieri e pubblico che ci segue da casa.

Come ho avuto modo di fare già in altre occasioni, quando qualcun altro ha inteso dichiarare la propria appartenenza a un partito diverso, voglio augurare al Consigliere Giacomo Clemente buon lavoro. Voglio immaginare, e di questo ne sono assolutamente convinto, che questi passaggi, caro Presidente, siano il frutto di una adesione a dei valori e a dei partiti che magari sono più congeniali al proprio modo di vedere il mondo.

Personalmente non ho mai aderito a nessun partito, oggi non faccio parte di nessun partito, ma rimango ben inserito in quella che è “Alleanza per Mola,” ancorché qualcuno immagini che vi siano discrasie tra il “gruppo – movimento” e il gruppo consiliare. Queste non ve ne sono, e quindi voglio rassicurare chi, magari, in queste ore, si sta preoccupando di questo.

Al tempo stesso, però, caro Presidente, vorrei un attimo richiamare me stesso a qualche concetto che era, è e spero sarà alla base di quello che è il nostro impegno.

Ho la mania di certificare i passaggi e di cercare di assumere un atteggiamento di coerenza rispetto a quello che è un percorso. Domani, però, potrò anche decidere di fare il contrario di ciò che dico oggi, ma se questo cambiamento è supportato da un discorso di coerenza, male non c’è. Oggi il consigliere Clemente ha compreso e ha fatto la scelta di passare da un movimento civico, quale “Idea” (movimento politico civico di estrazione di centro destra) a uno di centro sinistra. È una scelta, onore alla coerenza!

Stessa coerenza, però, che chiedo a me stesso! In data 14/02/2018 noi abbiamo prodotto, cari colleghi, un documento che ha visto la prima stesura proprio da parte mia e di tanti altri, perché voglio ricordare a me stesso che tutto il concetto di civismo è stata una riflessione che ho avuto modo di fare insieme a qualche altro amico partecipe in quel momento, riflessioni a cui si è giunti studiando e cercando di comprendere quale potesse essere, in questo dato momento storico per la città di Mola, la scelta più giusta e più oculata. Nel primo documento ufficiale, che vide le quattro liste a sostegno della coalizione “Cantiere Civico” scriviamo:

L’ambizione di questo “progetto civico” è nella realizzazione di una nuova stagione per la nostra città: intendiamo superare in maniera definitiva le divisioni legate a sigle e simboli di specifica connotazione partitica, o peggio ancora ad un leaderismo incapace di generare quella cultura della partecipazione secondo cui ogni cittadino ha il diritto – dovere di realizzare il tanto auspicato “cambiamento”. Ecco perché il “civismo” è l’unica strada possibile per chi vuole, insieme a noi, vivere libero da condizionamenti e allo stesso tempo liberare i processi democratici da ogni sorta di giogo!”

Questo documento è conseguente a un altro documento scritto, questa volta, solo “Alleanza per Mola”, un documento politico programmatico intitolato “Per un Civismo possibile”, frutto di riflessioni da noi prodotte come gruppo politico, e che si sono, nel tempo, evolute così bene da portare all’elezione di questa amministrazione, di questa maggioranza. Dunque quei vituperati concetti hanno prodotto un dato risultato.

Nulla quaestio, però oggi ci troviamo a dover richiamare questi concetti fondativi: perché?

Ho provato anche a fare una scaletta degli ultimi interventi vissuti dalla “maggioranza” e quindi dall’ “amministrazione”.

Il 25 giugno 2018 le elezioni amministrative eleggono il sindaco di Mola di Bari Giuseppe Colonna, a cui faccio tanti auguri per i due anni appena trascorsi.

Il 3 agosto 2018 vengono eletti anche i consiglieri, perché insieme al Sindaco vengono eletti i consiglieri, c’è la convalida degli eletti e quindi siamo tutti tecnicamente chiamati a svolgere questo ruolo.

Il 16 novembre 2018 nasce a Mola di Bari la locale sezione di “Italia in Comune” che viene annunciata con un comunicato stampa. Il comunicato stampa dice:

“Nella stessa circostanza Michele Lieggi, già candidato al Consiglio Comunale nelle scorse amministrative del 10 giugno 2018 e tra i fondatori della sezione di Mola di Bari, è stato eletto nel coordinamento regionale di Italia in Comune Puglia, ricevendo la delega alla formazione professionale, start-up, politiche giovanili.”

Il riferimento è all’Assemblea Regionale di “Italia in Comune” che si celebra al Altamura il 18 novembre 2018. Erano lì presenti il sindaco Colonna, l’assessore Vergatti e quindi suo marito Michele Lieggi (candidato di Alleanza per Mola).

È capitato anche a me, anche io ho partecipato a qualche iniziativa, non vi è un problema, se non che il sindaco Colonna tiene un accorato intervento che dice:

“Ci credo fortemente per due motivi principali. Il primo: perché, com’è stato detto più volte questa mattina, l’esperienza amministrativa quotidiana di sindaci, di consiglieri comunali, di assessori credo che sia la migliore ricetta per fare buona politica. E questo si è perso purtroppo negli ultimi anni. Io ho 37 anni, ho avuto esperienze nei partiti, questa che come diceva Alessio sembra essere diventata una brutta parola. Ho persone, più giovani di me, trentenni, che non hanno fatto un giorno di attività politica nei partiti: bisogna ricominciare a fare attività politica nei partiti. Secondo: rompere gli schemi, così com’è successo a Mola e responsabilizzarci tutti attorno a dei progetti comuni che devono essere portati all’attenzione delle nostre città, della nostra Città Metropolitana, della Regione fino al governo nazionale. La migliore risposta è la buona politica e Italia in Comune credo che rappresenti la buona politica.”

Ma non basta: il 12 gennaio 2020 il sindaco Colonna partecipa alle primarie del centro-sinistra (non è compito mio dire se le motivazioni siano corrette o scorrette). Sta di fatto che si partecipa ad un momento di vita democratica di una coalizione che non nell’ordine del giorno delle nostre riflessioni, così come non lo è sostenere un candidato anziché l’altro all’interno di un processo intermedio, quali sono le primarie di una coalizione, con cui nulla abbiamo a che fare.

Oggi, con un comunicato stampa del 15 giugno 2020, il consigliere Clemente ci dichiara la sua adesione a “Realtà Pugliese”.

Anche questo mio intervento è stato condiviso con il gruppo APM: cerchiamo sempre di avere un’ottima dialettica e di conservare la massima trasparenza tra noi, perché perdere la base, perdere la fiducia, è ciò che di peggio possa capitare a chi vuole fare l’amministratore o a chi vuole fare politica.

Rinnovo gli auguri a Giacomo Clemente, però invito tutti ad un serio esame di quelle che sono le motivazioni che spingono tutti noi a lavorare per il paese: possa essere da destra, possa essere dal centro, possa essere da sinistra, se l’obiettivo è lavorare per Mola e fare bene il problema non sussiste, però a un certo punto dobbiamo raccontarci per chi siamo e non per chi vogliamo sembrare di essere.

Io vi ringrazio e mi scuso se ho rubato qualche minuto, però era importante, e sarà importante anche nel corso dei prossimi consigli, offrire l’opportunità di comprendere perché due giovani consiglieri, ancorché trentenni e alla prima esperienza politica, vivano o abbiano vissuto situazioni di criticità all’interno della politica stessa. Per cui ci interrogheremo giorno dopo giorno se sarà il caso di perseguire in una esperienza che, rispetto a quelli che erano i sogni iniziali, oggi impatta con una realtà animata da ben altre motivazioni. Grazie.

Giovanni Gallo
Consigliere Comunale – Capogruppo “Alleanza per Mola”

LOGO ALLEANZA PER MOLA

 

Grazie! #Amministrative2018

Cari amici,
In queste ore le notizie corrono e si rincorrono. Ho quindi voluto attendere prima di scrivere queste poche righe perchè non abbiamo ancora i risultati ufficiali dei candidati al consiglio comunale: in ogni caso il mio dato personale si è consolidato e racconta di una scelta.

Una scelta su di un ragazzo di 29 anni, di nome Giovanni, che nella vita vuole fare l’insegnante. Questo sono. Questo voglio essere: essere un insegnante, ovvero, in – segnare; segnare dentro. L’attività dell’insegnante, quindi, consiste nel “segnare” la mente (ed il cuore) dell’alunno, lasciando impresso un metodo di comprensione e approccio alla realtà, che va ben oltre lo studio.

E’ questo che voglio fare: apportare il mio personalissimo contributo, attraverso la mia attività politica, e da oggi posso aggiungere amministrativa, per migliorare la mia, e nostra, bellissima comunità cittadina.

Non sono il più bravo, il migliore o il più preparato… anzi! E da solo posso veramente poco: #insieme, con la squadra di Alleanza per Mola, di Cantiere Civico, e di tutti coloro che vorranno farsi compagni nel cammino, abbiamo il dovere di realizzare quel reale cambiamento a cui tutti aspiriamo.

Per ora #GRAZIE. Con un solo impegno, che ribadisco, non farò (e faremo) mai nulla che debba costringerci ad abbassare lo sguardo! Ve lo prometto. Ed è con questa unica certezza che vi invito, Domenica 24 Giugno 2018, a ribadire con una X sul solo candidato sindaco GIUSEPPE COLONNA, la nostra voglia di novità!

Ancora grazie, e scusate per gli errori che potrò commettere.
Ci abbracciamo presto!

GALLO-RADIO

 

Ogni volta che c’è un’assimilazione di quello che il bambino ha imparato grazie all’identificazione con il maestro si produce uno stile, cioè un difetto. Quella piega, quel difetto, è il cuore della singolarità dell’apprendimento. Il sapere diventa proprio quando viene riconquistato, quando l’allievo non si limita a ripetere quello che fa il maestro, ma lo riconquista in modo storto, con quel piccolo difetto che caratterizza lo stile di ciascuno di noi.

C’è insegnamento, educazione, quando c’è amore per la stortura della vita. Questo amore si traduce per il maestro nel gesto più alto del suo insegnamento, l’ultimo, quello finale e cioè che il maestro sappia lasciare andare i suoi allievi. Lacan lo dice in un modo poetico molto intenso, che il maestro sappia tacere l’amore. Non c’è trasmissione possibile senza l’amore del maestro verso il sapere, ma l’esito ultimo della trasmissione è che il maestro taccia sull’amore, perché se corrispondesse all’amore vincolerebbe l’allievo. E qui il mestiere del maestro incrocia e si sovrappone a quello del genitore. Il dono maggiore della genitorialità è il dono della libertà, è saper perdere i propri figli, saper perdere i propri allievi.

L’ora di Lezione, Massimo Recalcati

Testimoni del cambiamento!

Ieri 23/05/2018, presso il Cantiere Civico in piazza XX Settembre a Mola di Bari, si è svolta la presentazione della lista civica “ALLEANZA PER MOLA”.  APM non è solo una lista, ma come avemmo a dire già della sua presentazione ufficiale nel giugno del 2016, è uno spazio, un tempo e un luogo in cui immaginare una comunità diversa.

Dal 26 giugno 2016 ad oggi abbiamo percorso centinaia di km! Considerato i tempi con cui avvengono i cambiamenti (in politica poi!) abbiamo compiuto una piccola rivoluzione culturale.

Nell’intervento di presentazione della mia candidatura ho inteso richiamare proprio quel “processo” che ci ha mossi alla redazione del documento “Per un civismo possibile” e alla nascita, quindi, della Coalizione Cantiere Civico con la conseguente candidatura di Giuseppe Colonna alla carica di primo cittadino.

Buona lettura, con la speranza di offrire un’occasione di vera comprensione circa “il perché di una scelta” e per veicolare esclusivamente la discussione su idee, concetti e pensieri.


Buona sera a tutti!IMG-0828

Questa sera siamo in “famiglia”. Ci consociamo tutti e non dobbiamo convincerci su nulla. È per questo che vorrei offrire un momento di riflessione che permetta a tutti di comprendere, davvero, quali sono le motivazioni, lo spirito autentico e il motore di tutta questa storia di “Cantiere Civico”.

Partiamo dalle parole ridando loro senso e significato.

Giuseppe, insieme allo staff, ha inteso titolare questi di presentazione delle liste con “I TESTIMONI DEL CAMBIAMENTO”. Un titolo evocativo ed intenso per il senso profondo a cui richiamano quelle due parole: testimone e cambiamento.

Testimone è colui che ha visto, toccato, sentito, vissuto qualcosa. Qualcosa di così bello, importante, vero, autentico tanto da non permettergli più di essere quello che era prima. Ha vissuto un’esperienza che lo porta a cambiare in maniera stabile e definitiva. Vi è un cambiamento dal di dentro, nel cuore direi, e questa novità deve essere raccontata a tutti: esige di essere partecipata a raccontata a tutti, perché con le proprie scelte si provochi un cambiamento negli altri.

IMG-0831Tutto bello, certo, ma cosa centra tutto questo con un Pubblica Amministrazione?

Dal momento in cui abbiamo preso consapevolezza che è possibile amministrare con un metodo diverso, non abbiamo potuto più tornare indietro. Nel documento “per un civismo possibile” indicavamo tre verbi chiavi che ci avrebbero permesso di dare vita ad una stagione politica nuova: ascoltare, progettare e migliorare.

In tutte queste settimane non abbiamo fatto altro che ascoltare quello che ci chiedeva la gente: basta approssimazione in politica, basta logiche individualiste incapaci di anteporre il bene comune a sé stessi. Basta assumere scelte, anche se giuste, senza il coinvolgimento della popolazione.

Progettare e lo abbiamo fatto in queste settimane. Tantissimi, ma tantissimi hanno affollato quotidianamente questo cantiere per scrivere un programma, AdessoMOLA, davvero sostenibile nei prossimi 5 anni.

Migliorare la realtà in cui viviamo è quello che faremo se Mola deciderà, e credo fermamente che lo farà, di dare fiducia al nostro progetto con Giuseppe Colonna come sindaco di questa Città!

Ecco che le idee passano, poi, attraverso le persone: Giuseppe. Giuseppe non è stato scelto perché più simpatico, più giovane, più bello o intelligente. Giuseppe non ha l’insieme delle capacità ma avrà la capacità dell’insieme! Ne sono convinto! Riuscirà a fare sintesi di tutta questa energia! Energia che abbiamo messo in circolo in queste settimane, che cresce giorno per giorno, per convogliarla nei circuiti di questa comunità. Giuseppe è quello strumento, per via delle sue doti naturali, per la formazione giuridica ed amministrativa, per passione e impegno; e per tutto quanto di buono gli è riconosciuto a Mola e fuori Mola; è il mezzo per dare vita ad una storia nuova!

Nonostante tutto questo, permettetemi, abbiamo raggiunto ancora un duplice obiettivo e33302300_626150537723226_5435287413805023232_n sento il dovere di sottolinearlo. Abbiamo superato un leaderismo sterile che non permetteva a tutti di mettersi pienamente in gioco. Che nasconde l’incapacità di alcuni di assumersi la propria responsabilità nei confronti degli altri. Abbiamo indicato, o meglio riconosciuto, insieme, un capitano e non un capo.

Ed il secondo obiettivo raggiunto è questo: abbiamo recuperato la “categoria del sogno”. Abbiamo iniziato a immaginare Mola ancora più bella di com’è! Abbiamo iniziato a sognare una comunità migliore e che rappresenti un terreno fertile per tutti. Un’opportunità per tutti. Oggi possiamo sognare tutto questo e come diceva qualcuno “Quando si sogna insieme è già realtà”.

Concludo richiamandomi alla Testimonianza da cui siamo partiti:

Oggi è il 23.05 e nel 1992 in questo giorno il giudice Falcone, con la moglie e gli uomini della scorta sono stati sacrificati per tutti. Hanno reso l’estrema testimonianza. A noi non verrà di certo chiesto questo, ma chiedo a me stesso e a Giuseppe: sei pronto tu a sacrificare il tuo tempo, i tuoi affetti, la tua famiglia, la tua vita per questa nostra comunità? Sei pronto, e siamo pronti noi che ci candidiamo, a soffrire quando ci saranno da fare scelte difficili senza perdere mai la speranza? La risposta già la conosco. Siamo qui e vale più di qualsiasi risposta.

C’è un altro anniversario che cade in questi giorni e che voglio richiamare in questa assise. Davvero con tutta la dolcezza e la sensibilità di cui sono capace. Mi riferisco ai 40 anni dall’approvazione della Legge 194. La cosiddetta legge sull’aborto; che in realtà si chiama “Norme sulla tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria di gravidanza”. In questi giorni è stato bloccato, anche grazie al nostro lavoro di concerto con il Forum delle Ass.ni Famigliari della Puglia, il DDL Borraccino. Proprio stamattina. Ne sono contento perché (prendo in prestito le parole dall’On. Casini): “Non si tratta di condannare e giudicare le donne. Si tratta di criticare nel suo complesso una società che non sa pienamente riconoscere la dignità umana e che crede di aiutare le donne nascondendo loro la verità. Pertanto: non esiste una “auto-determinazione di diritto”, soprattutto non esiste la possibilità di distruggere l’altro, soprattutto quando l’altro è uno di noi!”.

Se noi, qui, non avessimo avuto il coraggio di accogliere questa “novità” nella riflessione politica a Mola di Bari, se non avessimo creduto nonostante le immense paure e difficoltà ad un sogno, oggi mancheremmo di tutto questo! Oggi non esisterebbe il Cantiere Civico e il progetto per cui tutti ci stiamo spendendo in prima persona.

Grazie!

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Mola sarà bellissima

Nell’ormai prossima primavera i cittadini di Mola di Bari saranno chiamati a scegliere, attraverso l’appuntamento elettorale, quale strada dovrà percorrere la nostra comunità per uscire dallo stato di immobilità e smarrimento in cui versa da oramai lungo tempo.

Proprio per realizzare questo obiettivo alcuni gruppi di cittadini, riuniti all’interno di movimenti e gruppi civici, hanno concretizzato, in questi giorni, un accordo politico che intende salvaguardare il futuro della nostra città.

I movimenti “Alleanza per Mola”, “Idea Popolo e Libertà”, “La Voce” e “Scelgo Mola” intendono, attraverso la sinergia tra le diverse personalità e professionalità che ogni gruppo raccoglie in sé, accompagnare l’aspirazione al cambiamento che Mola ha da tempo manifestato e a cui la politica tradizionale non ha saputo fornire una risposta efficace e duratura.

Mola sarà bellissima! È l’impegno che si assumerà ogni singolo cittadino aderente al progetto che nei prossimi giorni verrà raccontato a tutti. Vogliamo realizzare un movimento di persone di buona volontà, provenienti da esperienze diverse ma accumunate dalla ricerca, dalla preservazione e dalla costruzione del bello in ogni angolo della nostra cittadina.

L’ambizione di questo “progetto civico” è nella realizzazione di una nuova stagione per la nostra città: intendiamo superare in maniera definitiva le divisioni legate a sigle e simboli di specifica connotazione partitica, o peggio ancora ad un leaderismo incapace di generare quella cultura della partecipazione secondo cui ogni cittadino ha il diritto – dovere di realizzare il tanto auspicato “cambiamento”. Ecco perché il “civismo” è l’unica strada possibile per chi vuole, insieme a noi, vivere libero da condizionamenti e allo stesso tempo liberare i processi democratici da ogni sorta di giogo!

“Alleanza per Mola”, “Idea Popolo e Libertà”, “La Voce” e “Scelgo Mola” altro non sono che contenitori di cittadini che non riescono ad immaginare la costruzione di un futuro in solitudine, ma insieme hanno deciso di riunirsi per dare fiato a quell’urlo di riscatto che da tempo la nostra comunità reclama.

La campagna elettorale è alle porte: che sia l’occasione per ciascuno di “imparare a sognare” un futuro diverso per Mola! Futuro che deve vederci tutti protagonisti nella realizzazione di un percorso che abbia come unica meta una comunità migliore: non sprechiamo questa opportunità! Superiamo il pregiudizio e l’apatia e recuperiamo la speranza necessaria per tornare a credere in futuro in cui Mola sarà bellissima!

Grazie per l’attenzione.

*Comunicato Stampa dei Movimenti “Alleanza per Mola”, “Idea Popolo e Libertà”, “La Voce” e “Scelgo Mola”.

Mola di Bari, 14 Febbraio 2018

Mola-sarà-bellissima

 

Diventare “Guarda Stelle”

Qualche giorno fa è apparsa la notizia (sui social prima e oggi sulla carta stampata) della “consultazione pubblica” promossa da Alleanza per Mola, “Muovere le Idee – LAB”.

Com’è possibile leggere dal COMUNICATO STAMPA di presentazione, questa iniziativa «MUOVERE LE IDEE – LAB, prende spunto dal laboratorio “Muovere le idee”, svoltosi nei mesi scorsi, e vuole dare il via ad un innovativo processo partecipativo attraverso il quale raccogliere idee e proposte per il futuro.»

Infatti questo questionario online prosegue il lavoro iniziato nei mesi scorsi e a partire dai temi affrontati nello scorso inverno intende chiedere a tutti la propria opinione, il proprio punto di vista su alcune delle problematiche che riguardano la collettività. Ma c’è qualcosa di più: di fianco alle domande “a risposta multipla” abbiamo inserito domande “a risposta aperta”, in cui ciascuno potrà dire la propria, catalizzando così le proprie energie in favore della risoluzione del problema e non solo, come spesso accade, alla denuncia sterile e improduttiva. Tutti viviamo l’esperienza, e molto spesso l’imbarazzo, che deriva da un uso spropositato e inutile (alle volte persino distruttivo e denigratorio) che facciamo dei social. Molto spesso più che di un uso si tratta di un vero e proprio abuso. Ecco che abbiamo inteso combattere l’antipolitica attraverso l’utilizzo di uno degli strumenti attraverso cui l’antipolitica si nutre: il social.

Il sistema di partecipazione è molto semplice: basta raggiungere il modulo e compilarlo online. Abbiamo stimato che la compilazione non porta via più di 12 minuti. PARTECIPA ANCHE TU! (clicca qui!) Per i “più in là con gli anni” ci siamo dotati dei classici questionari cartacei che somministreremo a quanti vorranno partecipare.

“MUOVERE LE IDEE – LAB”, in verità, lo abbiamo presentato agli amici di APM già da martedì 19 dicembre. Infatti, come da tradizione, Alleanza per Mola si è incontrata per lo scambio degli auguri di Natale e abbiamo colto l’occasione per comunicare che all’indomani avrebbe preso il via questa iniziativa, ai tanti amici che hanno accolto l’invito.

La presentazione del questionario è stata preceduta da un incontro attraverso cui ci siamo premurati d’informare sul cammino fatto dal movimento da due anni a questa parte, sul perché di alcune scelte fatte dal gruppo (avremo modo di raccontare in altra sede), e sulle prospettive per il futuro: comprese le prossime amministrative che si terranno nella primavera del 2018. Gli interventi dei presenti ci hanno incoraggiato molto: la strada del dialogo e della condivisione con tutti è il motore della buona politica.

Nel corso del mio intervento ho utilizzato un’immagine che a poche ore dal Natale credo possa rappresentare un vero e proprio augurio che faccio a me stesso e a quanti hanno a cuore il nostro futuro comune. Ho presentato agli amici un personaggio del presepe, caro alla tradizione e che è spesso presente, senza avere particolare attenzione, nei nostri presepi casalinghi e non. Si tratta del “guarda stelle”.

_6457640790A differenza della maggior parte di tutti gli altri personaggi del presepe tradizionale, il “guarda stelle”, non è impegnato nel lavoro quotidiano. Di solito accompagnato dalla figura di un bambino alza gli occhi verso il cielo, accompagnato dalla mano sulla fronte o dal dito puntato verso l’alto, indica il firmamento.

Lo scrittore Alessandro D’Avenia, riflettendo sullo stesso personaggio, scrive: «Eppure nella notte oscura del nostro cuore, della nostra vita quotidiana può levarsi una stella, una novità, una notizia che rinnova tutto, che accende una speranza dentro la paura.»

Ecco che allora l’immagine del personaggio presepiale diventa per noi un monito: con coraggio alziamo lo sguardo dalla miseria in cui ci siamo cacciati! Alziamo la testa e guardiamo le stelle per ricordare a noi stessi che siamo capaci di scelte ambiziose, di “mete alte” e di obiettivi che devono superare la pochezza dell’attimo presente per diventare occasioni capaci di generare futuro.

Alla politica, che nel nostro comune si è assunta il compito miserabile di insultare e calunniare il prossimo, restituiamo la sua vocazione ad essere “la più alta forma di carità! Puntiamo verso l’alto… e ritorniamo a sognare. Tutti insieme.

Buon Natale!

Recuperiamo la categoria del Sogno!

Lo scorso mercoledì 13 dicembre 2017, presso la sala convegni dell’Hotel Gabbiano, è stata presentata l’associazione politico – culturale “FUTURA”. Gli amici della neonata associazione hanno inteso invitare tutti a questa presentazione e tra gli altri anche noi di ALLEANZA PER MOLA – Laboratorio Comune.

Crediamo che gli spazi di discussione, soprattutto in politica, sono sempre un’occasione di crescita e di confronto per comprendere sempre meglio il punto di vista dell’altro e per migliorare il proprio. Per queste ragioni abbiamo ritenuto opportuno partecipare e, quando è stata data la parola ai cittadini, di intervenire.

Negli articoli redatti da Città Nostra, a seguito dell’incontro di costituzione dell’associazione, è stata fatta menzione (inaspettatamente) del mio intervento. Non pochi i messaggi a richiesta di chiarimento perché la sintesi non è amica del ragionamento. E il mio intervento voleva essere una riflessione ad alta voce della situazione politica locale: ma in questo momento particolare momento ogni pensiero è filtrato dalle lenti della campagna elettorale. In particolare A. Laterza, direttore del succitato mensile, nel pezzo “Quale futuro per Futura?” afferma: «E se è pur vero che tra giovani ci si intende meglio, è difficile ipotizzare che l’intervento di Giovanni Gallo (di “Alleanza per Mola”, lista civica di centrodestra) possa costituire un reale ponte d’incontro con “Futura” su un’ipotesi di governo locale. Anche se in politica, come si è detto, mai dire mai.»

Quel “è pur vero che tra giovani ci si intende meglio” suona alle mie orecchie come una scommessa ed una sfida (io ci credo!). Ecco perché di seguito una trascrizione del mio intervento al fine di (continuare) ad apportare contenuti al confronto in atto tra quei pochi che ancora credono che la politica nasca proprio da questo.


IMG-3433Buonasera a tutti.

Il discorso io credo che sia un altro. (Erano già intervenuti i giornalisti a chiedere se fosse o meno questa associazione nata a seguito della “questione delle tessere false” del PD).  L’amico Giuliano ha fatto un intervento fenomenale, ha dato un input. E noi non facciamo altro che continuare a giocare sulle beghe, sulle piccolezze, e questo perché forse noi “giochiamo a voler cambiare le cose”… non vogliamo cambiarle veramente…

Nello starter pack che hai fatto vedere prima c’erano quattro simboli: il palazzo Roberti, il porto, il lungomare e la poseidonia a Portecchia. Qualcuno arriverà un giorno a chiedermi scusa per quello che avete fatto? Questo è il ragionamento che faccio a mio padre! Ogni tanto per sfotterlo sul discorso politico gli dico: “Papà, arriverà il giorno in cui mi direte scusa per il sistema che avete realizzato, per tutto quello che avete combinato, per i debiti che io devo pagare, per il futuro che mi è stato ipotecato? Beppe Severgnini conclude un libro bellissimo, “Italiani di domani”  dicendo “I nostri padri hanno arredato l’Italia, a noi tocca pagare le cambiali”. Bene, questo è un punto. Qualcuno avrà il coraggio di chiederci scusa, un giorno?

Quindi tralascio gli interventi degli altri e mi fermo sull’intervento di Giuliano perché lo reputo un po’ più sincero, perché parte dalla mia stessa posizione: è giovane come me. Lui di sinistra, io sono di destra… è questo che qualifica o squalifica? Se insieme a Giuliano riuscissi a fare un intervento importante, vale di più perché è di destra? Vale di meno perché è di sinistra? O vale di più…?

Ecco perché quando noi abbiamo creato Alleanza per Mola, due anni fa, “fuori dai partiti” e dalla categorie dei destra e sinistra, pur provenendo dal centro destra, l’abbiamo creata per poter parlare con tutti perché se io penso che lui (Indicando Giuliano) abbia delle idee intelligenti io devo poter parlare con lui, io mi devo sedere al tavolo con lui, ragionare e  poter dire senza preconcetti “troviamo la soluzione migliore a quello che altri ci hanno lasciato”.

Abbiamo parlato stasera, ancora una volta, di ciò che faremo, di ciò che dobbiamo realizzare… non mi interessa in questa fase quali sono le criticità. Iniziamo a cambiare il racconto. Un esempio: Guglielmo Minervini, caro a tutti voi, buonanima, persona che io ho stimato, ho seguito, ho studiato… “Ah ma tu sei…vieni dalla destra…mamma mia…” bene, a vantaggio ancora una volta del fatto che le buone idee sono delle persone, dicevamo… la politica generativa è quanto più di attuale di cui oggi abbiamo bisogno. Abbiamo l’urgenza, ed è l’ora questa, in cui ci mettiamo a trasformare il racconto, le occasioni, le situazioni di disagio in azioni positive. Un esempio? Il comitato festa patria ha visto che non c’era niente per Natale! Si è dato da fare. I commercianti senza lamentarsi quest’anno hanno preso e hanno messo le luminarie. Nelle situazioni di disagio la strada la troviamo e quella diventa prassi, la prassi diventa metodo, e questo metodo oramai consolidato diventa opportunità.

E poi c’è una categoria che abbiamo perso: è romantica, è ideologica, come volete potete chiamarla. La categoria che abbiamo perso e che urge recuperare è quella del “Sogno”. C’era un programma di mandato bellissimo… che iniziava così “Cerchiamo d’interpretare i sogni dei figli degli agricoltori e dei marinai, di ogni genitore per i propri figli e costruiamo un progetto che abbia comunque l’odore dei carciofi colti all’alba e del pesce venduto al tramonto e i colori della terra e del mare, ma che abbia anche nuove sfumature di speranza per una generazione di cittadini che non deve sentirsi privata del suo futuro…” Non riusciamo a trovare la soluzione, come molesi,  perché non c’è chi ci indica la strada, la meta, perché stiamo ancora ripiegati su noi stessi nel dire “tu sei di destra, tu sei di sinistra, tu sei di centro, tu sei quello, tu sei quell’altro…!” ecco perché quando Rodolfo mi ha chiesto “chi sei?” un cittadino, un essere umano. Quindi la riflessione è: si chiama futura? Servirà per le elezioni? Oggi, in quest’ora, ho un’ora per comunicarci qualcosa? Credo che andare incontro all’altro senza preservativo mi fecondi? Credo che ascoltare ciò che mi dice l’altro senza il preconcetto crei in me un’idea nuova e quella poi si evolve? Che lo faccia tizio, che lo faccia caio, che lo faccia sempronio, io ho avuto il coraggio di farmi fecondare dall’altro, ho avuto il coraggio di sognare insieme.

Chi non lo sa fare, chi non è capace di sognare insieme, si faccia da parte. Che sia vecchio, o giovane, o giovanissimo… se non sai più sognare insieme, fatti da parte. Lascia spazio. Ma se non sono pronto ad ammettere le mie colpe, a cambiare, allora il futuro è alla mia portata! … e permettetemi, noi giovani non ci avviciniamo perché non ci date spazio.

Sto lanciando degli input, non ho ragione. Ho sicuramente meno ragione di voi. Voi avete sicuramente più ragione di me, però se ho suscitato un minimo di reazione dentro ciascuno, forse qualcosa l’abbiamo condivisa. Sarà servito forse anche per andare a casa e dire “Ho pensato un attimo”. Allora di sinistra, di destra…veramente è questo il valore, il motore, il carburante che mi spinge e mi serve a dire “facciamo le cose diverse”?

Nino! Quando tutti e due ci mettiamo vicino alla brace e diciamo “Oh ma come sarebbe bello fare questo… io lo farei in questo modo…” tutto ciò, dialogare e sognare insieme, è di destra o di sinistra?

Per un civismo possibile!

 LOGO APM - Bassa Risoluzione«Se vuoi correre veloce vai da solo, se vuoi andare lontano devi farlo insieme, recita più o meno così il detto africano che racconta la differenza tra chi vive la politica come servizio e chi vuole continuare a servirsi della politica per fini diversi dal vero bene comune.»

È quanto affermavamo (Alleanza per Mola – Laboratorio Comune; da ora in poi APM) il 22 giugno del 2016, per mezzo del comunicato stampa attraverso il quale si invitava la cittadinanza a presenziare alla presentazione del nuovo movimento politico. Presentazione che avvenne il 28 giugno 2016 in una conferenza stampa che aveva come slogan “Verso il Futuro”.

Quel futuro a cui si faceva riferimento ieri sembra essere, adesso, a pochi passi da noi.

CONTINUA A LEGGERE IL DOCUMENTO | APM: Per un civismo possibile – 16/11/2017