Mola sarà bellissima

Nell’ormai prossima primavera i cittadini di Mola di Bari saranno chiamati a scegliere, attraverso l’appuntamento elettorale, quale strada dovrà percorrere la nostra comunità per uscire dallo stato di immobilità e smarrimento in cui versa da oramai lungo tempo.

Proprio per realizzare questo obiettivo alcuni gruppi di cittadini, riuniti all’interno di movimenti e gruppi civici, hanno concretizzato, in questi giorni, un accordo politico che intende salvaguardare il futuro della nostra città.

I movimenti “Alleanza per Mola”, “Idea Popolo e Libertà”, “La Voce” e “Scelgo Mola” intendono, attraverso la sinergia tra le diverse personalità e professionalità che ogni gruppo raccoglie in sé, accompagnare l’aspirazione al cambiamento che Mola ha da tempo manifestato e a cui la politica tradizionale non ha saputo fornire una risposta efficace e duratura.

Mola sarà bellissima! È l’impegno che si assumerà ogni singolo cittadino aderente al progetto che nei prossimi giorni verrà raccontato a tutti. Vogliamo realizzare un movimento di persone di buona volontà, provenienti da esperienze diverse ma accumunate dalla ricerca, dalla preservazione e dalla costruzione del bello in ogni angolo della nostra cittadina.

L’ambizione di questo “progetto civico” è nella realizzazione di una nuova stagione per la nostra città: intendiamo superare in maniera definitiva le divisioni legate a sigle e simboli di specifica connotazione partitica, o peggio ancora ad un leaderismo incapace di generare quella cultura della partecipazione secondo cui ogni cittadino ha il diritto – dovere di realizzare il tanto auspicato “cambiamento”. Ecco perché il “civismo” è l’unica strada possibile per chi vuole, insieme a noi, vivere libero da condizionamenti e allo stesso tempo liberare i processi democratici da ogni sorta di giogo!

“Alleanza per Mola”, “Idea Popolo e Libertà”, “La Voce” e “Scelgo Mola” altro non sono che contenitori di cittadini che non riescono ad immaginare la costruzione di un futuro in solitudine, ma insieme hanno deciso di riunirsi per dare fiato a quell’urlo di riscatto che da tempo la nostra comunità reclama.

La campagna elettorale è alle porte: che sia l’occasione per ciascuno di “imparare a sognare” un futuro diverso per Mola! Futuro che deve vederci tutti protagonisti nella realizzazione di un percorso che abbia come unica meta una comunità migliore: non sprechiamo questa opportunità! Superiamo il pregiudizio e l’apatia e recuperiamo la speranza necessaria per tornare a credere in futuro in cui Mola sarà bellissima!

Grazie per l’attenzione.

*Comunicato Stampa dei Movimenti “Alleanza per Mola”, “Idea Popolo e Libertà”, “La Voce” e “Scelgo Mola”.

Mola di Bari, 14 Febbraio 2018

Mola-sarà-bellissima

 

Recuperiamo la categoria del Sogno!

Lo scorso mercoledì 13 dicembre 2017, presso la sala convegni dell’Hotel Gabbiano, è stata presentata l’associazione politico – culturale “FUTURA”. Gli amici della neonata associazione hanno inteso invitare tutti a questa presentazione e tra gli altri anche noi di ALLEANZA PER MOLA – Laboratorio Comune.

Crediamo che gli spazi di discussione, soprattutto in politica, sono sempre un’occasione di crescita e di confronto per comprendere sempre meglio il punto di vista dell’altro e per migliorare il proprio. Per queste ragioni abbiamo ritenuto opportuno partecipare e, quando è stata data la parola ai cittadini, di intervenire.

Negli articoli redatti da Città Nostra, a seguito dell’incontro di costituzione dell’associazione, è stata fatta menzione (inaspettatamente) del mio intervento. Non pochi i messaggi a richiesta di chiarimento perché la sintesi non è amica del ragionamento. E il mio intervento voleva essere una riflessione ad alta voce della situazione politica locale: ma in questo momento particolare momento ogni pensiero è filtrato dalle lenti della campagna elettorale. In particolare A. Laterza, direttore del succitato mensile, nel pezzo “Quale futuro per Futura?” afferma: «E se è pur vero che tra giovani ci si intende meglio, è difficile ipotizzare che l’intervento di Giovanni Gallo (di “Alleanza per Mola”, lista civica di centrodestra) possa costituire un reale ponte d’incontro con “Futura” su un’ipotesi di governo locale. Anche se in politica, come si è detto, mai dire mai.»

Quel “è pur vero che tra giovani ci si intende meglio” suona alle mie orecchie come una scommessa ed una sfida (io ci credo!). Ecco perché di seguito una trascrizione del mio intervento al fine di (continuare) ad apportare contenuti al confronto in atto tra quei pochi che ancora credono che la politica nasca proprio da questo.


IMG-3433Buonasera a tutti.

Il discorso io credo che sia un altro. (Erano già intervenuti i giornalisti a chiedere se fosse o meno questa associazione nata a seguito della “questione delle tessere false” del PD).  L’amico Giuliano ha fatto un intervento fenomenale, ha dato un input. E noi non facciamo altro che continuare a giocare sulle beghe, sulle piccolezze, e questo perché forse noi “giochiamo a voler cambiare le cose”… non vogliamo cambiarle veramente…

Nello starter pack che hai fatto vedere prima c’erano quattro simboli: il palazzo Roberti, il porto, il lungomare e la poseidonia a Portecchia. Qualcuno arriverà un giorno a chiedermi scusa per quello che avete fatto? Questo è il ragionamento che faccio a mio padre! Ogni tanto per sfotterlo sul discorso politico gli dico: “Papà, arriverà il giorno in cui mi direte scusa per il sistema che avete realizzato, per tutto quello che avete combinato, per i debiti che io devo pagare, per il futuro che mi è stato ipotecato? Beppe Severgnini conclude un libro bellissimo, “Italiani di domani”  dicendo “I nostri padri hanno arredato l’Italia, a noi tocca pagare le cambiali”. Bene, questo è un punto. Qualcuno avrà il coraggio di chiederci scusa, un giorno?

Quindi tralascio gli interventi degli altri e mi fermo sull’intervento di Giuliano perché lo reputo un po’ più sincero, perché parte dalla mia stessa posizione: è giovane come me. Lui di sinistra, io sono di destra… è questo che qualifica o squalifica? Se insieme a Giuliano riuscissi a fare un intervento importante, vale di più perché è di destra? Vale di meno perché è di sinistra? O vale di più…?

Ecco perché quando noi abbiamo creato Alleanza per Mola, due anni fa, “fuori dai partiti” e dalla categorie dei destra e sinistra, pur provenendo dal centro destra, l’abbiamo creata per poter parlare con tutti perché se io penso che lui (Indicando Giuliano) abbia delle idee intelligenti io devo poter parlare con lui, io mi devo sedere al tavolo con lui, ragionare e  poter dire senza preconcetti “troviamo la soluzione migliore a quello che altri ci hanno lasciato”.

Abbiamo parlato stasera, ancora una volta, di ciò che faremo, di ciò che dobbiamo realizzare… non mi interessa in questa fase quali sono le criticità. Iniziamo a cambiare il racconto. Un esempio: Guglielmo Minervini, caro a tutti voi, buonanima, persona che io ho stimato, ho seguito, ho studiato… “Ah ma tu sei…vieni dalla destra…mamma mia…” bene, a vantaggio ancora una volta del fatto che le buone idee sono delle persone, dicevamo… la politica generativa è quanto più di attuale di cui oggi abbiamo bisogno. Abbiamo l’urgenza, ed è l’ora questa, in cui ci mettiamo a trasformare il racconto, le occasioni, le situazioni di disagio in azioni positive. Un esempio? Il comitato festa patria ha visto che non c’era niente per Natale! Si è dato da fare. I commercianti senza lamentarsi quest’anno hanno preso e hanno messo le luminarie. Nelle situazioni di disagio la strada la troviamo e quella diventa prassi, la prassi diventa metodo, e questo metodo oramai consolidato diventa opportunità.

E poi c’è una categoria che abbiamo perso: è romantica, è ideologica, come volete potete chiamarla. La categoria che abbiamo perso e che urge recuperare è quella del “Sogno”. C’era un programma di mandato bellissimo… che iniziava così “Cerchiamo d’interpretare i sogni dei figli degli agricoltori e dei marinai, di ogni genitore per i propri figli e costruiamo un progetto che abbia comunque l’odore dei carciofi colti all’alba e del pesce venduto al tramonto e i colori della terra e del mare, ma che abbia anche nuove sfumature di speranza per una generazione di cittadini che non deve sentirsi privata del suo futuro…” Non riusciamo a trovare la soluzione, come molesi,  perché non c’è chi ci indica la strada, la meta, perché stiamo ancora ripiegati su noi stessi nel dire “tu sei di destra, tu sei di sinistra, tu sei di centro, tu sei quello, tu sei quell’altro…!” ecco perché quando Rodolfo mi ha chiesto “chi sei?” un cittadino, un essere umano. Quindi la riflessione è: si chiama futura? Servirà per le elezioni? Oggi, in quest’ora, ho un’ora per comunicarci qualcosa? Credo che andare incontro all’altro senza preservativo mi fecondi? Credo che ascoltare ciò che mi dice l’altro senza il preconcetto crei in me un’idea nuova e quella poi si evolve? Che lo faccia tizio, che lo faccia caio, che lo faccia sempronio, io ho avuto il coraggio di farmi fecondare dall’altro, ho avuto il coraggio di sognare insieme.

Chi non lo sa fare, chi non è capace di sognare insieme, si faccia da parte. Che sia vecchio, o giovane, o giovanissimo… se non sai più sognare insieme, fatti da parte. Lascia spazio. Ma se non sono pronto ad ammettere le mie colpe, a cambiare, allora il futuro è alla mia portata! … e permettetemi, noi giovani non ci avviciniamo perché non ci date spazio.

Sto lanciando degli input, non ho ragione. Ho sicuramente meno ragione di voi. Voi avete sicuramente più ragione di me, però se ho suscitato un minimo di reazione dentro ciascuno, forse qualcosa l’abbiamo condivisa. Sarà servito forse anche per andare a casa e dire “Ho pensato un attimo”. Allora di sinistra, di destra…veramente è questo il valore, il motore, il carburante che mi spinge e mi serve a dire “facciamo le cose diverse”?

Nino! Quando tutti e due ci mettiamo vicino alla brace e diciamo “Oh ma come sarebbe bello fare questo… io lo farei in questo modo…” tutto ciò, dialogare e sognare insieme, è di destra o di sinistra?

Per un civismo possibile!

 LOGO APM - Bassa Risoluzione«Se vuoi correre veloce vai da solo, se vuoi andare lontano devi farlo insieme, recita più o meno così il detto africano che racconta la differenza tra chi vive la politica come servizio e chi vuole continuare a servirsi della politica per fini diversi dal vero bene comune.»

È quanto affermavamo (Alleanza per Mola – Laboratorio Comune; da ora in poi APM) il 22 giugno del 2016, per mezzo del comunicato stampa attraverso il quale si invitava la cittadinanza a presenziare alla presentazione del nuovo movimento politico. Presentazione che avvenne il 28 giugno 2016 in una conferenza stampa che aveva come slogan “Verso il Futuro”.

Quel futuro a cui si faceva riferimento ieri sembra essere, adesso, a pochi passi da noi.

CONTINUA A LEGGERE IL DOCUMENTO | APM: Per un civismo possibile – 16/11/2017

(Ri) COMINCIAMO

elezioniIeri (11 Giugno 2017) sono stati più di mille i comuni in cui si sono svolte le elezioni amministrative per l’elezione del sindaco e del consiglio comunale. Anche diversi comuni limitrofi hanno vissuto il momento della competizione elettorale. È in uno di questi che abbiamo trascorso la nottata per sostenere alcuni amici che erano impegnati in prima linea. Amici di destra e di sinistra. Ed anche amici pentastellati: M5S che finisce KO – secondo Michele Cozzi della Gazzetta del Mezzogiorno e che osserva come – le amministrative a pochi mesi di distanza tra referendum costituzionale, il sui esito ha cambiato il corso della politica italiana, non possono essere declassate e mera competizione comunale. E non solo per alcuni dati oggettivi: quasi 10 milioni di elettori, per rinnovare 1004 comuni. Ma soprattutto perché possono indicare gli “umori” del Paese, i sommovimenti dell’opinione pubblica, improvvisi “amori” e odi più o meno motivati. Il voto rappresenta una chiara battuta d’arresto per il M5S.

Al di là delle considerazioni del giornalista, che condivido con i dovuti “ma”, continuo a credere che le elezioni non siano solo questioni di numeri e di preferenze. Ma anche e soprattutto questione di “testa e cuore”. È di ciò ho avuto ancora una volta conferma ieri notte, fuori da un comitato elettorale.

Una giovane candidata, 22 anni circa, rivolgendosi alla sua interlocutrice bisbiglia parole amare e cariche di commozione. Mentre la guardava fissa negli occhi, prima che una lacrima le rigasse il volto, assicura: «Non potevamo fare più di quanto abbiamo fatto. Ci abbiamo creduto fermamente. – un attimo di pausa e conclude – Non abbiamo nulla da recriminarci».

Quella conversazione ha richiamato alla mia mente e al mio cuore tantissime immagini vissute due anni fa. È a tutti arcinoto che nel 2015 ero a sostegno della coalizione di centro destra, anche se non come candidato, e che abbiamo perso al ballottaggio contro la coalizione di centro sinistra.

Da quel giorno molte cose sono cambiate: quella che non è cambiata però è la convinzione di mantenere la barra dritta nella realizzazione di un progetto che oggi ha un nome e tanti volti: ALLEANZA PER MOLA.

ApM nasce come un’incubatrice di speranze. Speranze che rischiavano di non sopravvivere al parto nel mare magnum della politica nostrana. Già nel giorno della sua presentazione ufficiale (tra poco saremo felici di festeggiare il primo anno di percorso fatto insieme) affermavo che era necessaria e urgente «una libertà d’animo così grande da permettere di vedere quelle idee del passato, quei valori non negoziabili, quei progetti indispensabili, percorrere vie impensabili. Già, perché la novità, lo capisco, spesso spaventa, spiazza, lascia disarmati. Ma solo chi ha il coraggio di mettersi in movimento, chi ha il coraggio di condividere quegli spazi e di attivare processi, avrà l’onore di essere annoverato tra i “maestri”. In una società in cui i “maestri” latitano ed hanno declinato le proprie responsabilità, noi giovani sentiamo l’urgenza di intuire quella sana fiducia che ci spinge a provarci, a collaborare e a metterci in moto».

Oggi quelle speranze, quelle attese, quelle idee cominciano a prendere forma nella realtà in cui viviamo. È impensabile che non vi possano essere dei ripensamenti, dei cambiamenti, delle ulteriori novità ma le stesse avranno sempre e comunque come bussola il progetto iniziale. Avranno come faro quella presa di coscienza che nel giugno del 2016 ci ha infuso quella fiducia necessaria a non abbandonare la nave e a continuare il viaggio nella consapevolezza dei pericoli che incontreremo e che sappiamo di poter affrontare e superare senza mai perdere di vista noi stessi.

Ed ecco come quel “ci abbiamo creduto fermamente” e “non abbiamo nulla da rimproverarci” diventano l’obiettivo intermedio tra l’oggi e il futuro prossimo. Vorrei che tutti, io in primis, nel momento della verifica possiamo poter dire senza paura “abbiamo fatto tutto quello che potevamo fare” certi che nel nostro cuore e nella nostra mente vi è solo ed esclusivamente il “bene comune”.

Fin qui quello che avevo voglia di condividere circa la situazione generale e per rispondere ad alcuni amici che mi hanno scritto in privato, o fermato per strada chiedendomi “costa sta accadendo?” oppure “come mai questo silenzio?”


Quello che segue è per chi mi conosce o ha voglia di andare “oltre” quello che si dice o che gli sembra più facile affermare. O semplicemente per comprendere come intendo e vorrò intendere alcune considerazioni sul mio conto e personali che sopperiscono la mancanza di argomenti ed idee da parte di taluni.

17362846_10212437835050573_1976720146795556671_nIn questo pezzo voglio (anche) parlare di me. Personalmente. Vorrei partire da una foto: sono io all’asilo. All’asilo mi vergognavo molto. Arrossivo ed abbassavo lo sguardo ogni volta che qualcuno mi interrogava o rivolgeva su di me le sue attenzioni. Alle volte trovo difficoltà ad instaurare dei rapporti con gli altri perché voglio dei rapporti pienamente sinceri. Forse troppo sinceri. Questo perché vorrei che tutto quello che dico, che faccio, che penso abbia un valore. Alle volte penso che forse sono pesante. Ma… sono io ad essere “pesante” o sei tu che non riesci a reggere quello che ho dentro?

Non sono pesante.  No, non lo credo più. Non voglio crederlo più: questo perché ci sono persone che vorrebbero tu fossi come loro. Che tu pensassi come loro. Che agisci e ti adegui al loro modo di essere e di ragionare. Sono tutti troppo impegnati a dirti che quello in cui credi non ha senso, che non è vero, che non è realizzabile. Alle volte, preso dalla desolazione penso che abbiano ragione loro perché ti fanno sentire spaventato. Ti vogliono togliere quello in cui credi.

Molte volte prima di dire qualcosa, di prendere una posizione o di scrivere un semplice articolo o post, ho paura. Ma voglio veramente vivere assecondando sempre tutto e tutti? Per chi poi? Voglio continuare a reprimere le mie idee per persone che fingono di essere altre? Io non ce la faccio.

Penso che molte volte basti un abbraccio. Un abbraccio che ti tolga il respiro e che ti faccia cadere quelle lacrime che da troppo tempo hai tenuto dentro. E di tutto questo non posso che ringraziare Rossana.

Sono io quello che sbaglia? Sono io quello che sbaglia a crederci? E mi domando perché le persone debbano sempre cercare di distruggere ciò in cui credi senza un’apparente o giustificabile motivo. Io non sono nessuno ma sono partito da me: non voglio insegnare nulla a nessuno, non voglio cambiare il mondo ma non permetterò ad un certo tipo di mondo di cambiare me (semi cit.)

Quella foto? Beh … nella foto quelle labbra serrata volevano nascondere l’imbarazzo di chi si sente sempre al posto sbagliato nel momento sbagliato. Adesso c’è un posto ed un tempo in cui essere: adesso.

Un sorriso a tutti.

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