GENESI DI UNA CRISI

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Gazzetta del Mezzogiorno del 28.09.2016

Quanto è accaduto nel consiglio comunale scorso, dedicato alle interrogazioni ed interpellanze, ha dell’assurdo: il Sindaco è stato di fatto politicamente sfiduciato dalla sua maggioranza. Per comprendere quanto è accaduto occorre però andare per gradi al fine di comprendere affondo le ragioni di una crisi politica senza precedenti nella storia recente del comune di Mola di Bari.

DA SETTIMANE la stampa locale racconta di una crisi in atto nella maggioranza, senza oggettivamente spiegare quale sia il fattore scatenante della stessa. Si insinuano “mal di pancia” causati dalla voglia di poltrone o deleghe. Il Sindaco, dal racconto della stampa, pare “imprigionato” nelle logiche politiche di vecchio stampo per cui i consiglieri più che pensare all’interesse generale del paese sono preoccupati per la spartizione del potere. Questa è la tesi accusatoria nei confronti della maggioranza di governo. E se non si scava affondo può sembrare che sia proprio così: il povero Sindaco Giangrazio Di Rutigliano non riesce a portare avanti il suo progetto di Buon Politica perché osteggiato e preso in ostaggio da chi vuole togliergli la facoltà di decidere liberamente.

LE COSE, PURTROPPO (aggiungo), NON STANNO COSI. A parte un solo consigliere di maggioranza, poi capiremo chi, gli altri a tutto stanno pensando all’infuori di una delega o di un assessorato. A tutto c’è un inizio e potremmo dire una “data”. Infatti il termine temporale entro il quale collocare questa “crisi” è il 26 Luglio 2016. È in questa data che la Sezione Fallimentare del Tribunale di Bari invia al comune di Mola di Bari un’importante sollecito di pagamento. Si scopre così, all’interno dalla macchina comunale, la necessità di dover estinguere un debito in favore della Lombardi Ecologia srl di € 2 255 936,50.

NESSUN PROBLEMA! O FORSE SI. Nella lettera si legge: vi comunichiamo che con sentenza n. 112/2016 del 6.6.2016 il Tribunale di Bari ha dichiarato fallimento della Lombardi Ecologia S.R.L., dichiarando il dott. …ecc… Dalla documentazione è emerso un Vs debito di € 2 255 936,50. E successivamente invita a pagare in maniera veloce e senza problemi. Tradotto con le parole della massaia tutto ciò cosa significa? Dal momento che la ditta atta allo smaltimento dei rifiuti ha iniziato l’iter fallimentare il Comune di Mola di Bari ha provveduto a gestire autonomamente le somme pagando gli stipendi agli operai. Dopo aver pagato gli stipendi al Comune di Mola avanzava una parte che veniva accantonata. Messa da parte. Accantonamento che era previsto dalla legge e che doveva un giorno (è arrivato) essere restituito al legittimo proprietario.

Oggi il legittimo proprietario, i curatori fallimentari per la Lombardi, ne richiedono la restituzione. Niente di più semplice: si prendono le quote accantonate e si versano all’IBAN indicato.

SE NON FOSSE… che, non possiamo al momento affermarlo con certezza, ma pare che quelle quote non siano state accantonate! Atto gravissimo che comporterebbe un nuovo disavanzo (debito) da coprire attraverso una maggiore pressione fiscale.

E QUINDI? Dal giorno del capodanno molese (il martedì dopo la festa patronale) alcune forze politiche di Maggioranza: Avanti per Mola e il Partito Democratico hanno iniziato a mezzo di comunicati stampa a dire il nulla cosmico a fronte di una situazione pericolosissima per la stabilità finanziaria dell’Ente comunale.

Qui, giusto per capire, o meglio per non capirci niente come è prassi nel politichese spicciolo, potete trovare i due comunicati stampa. Comunicato Avanti per Mola; Comunicato Partito Democratico.

Inizia così il fuggi fuggi di notizie, frasi, frasette e dichiarazioni più o meno velate. A palazzo di Città il Sindaco incontra prima in una riunione tutta la maggioranza. Alcuni non si presentano. Altri arrivano e vanno via perché altri non sono arrivati in orario. Poi incontra le forze politiche una per volta. Sperando di imbonire qualcuna di queste e cercare un’assoluzione da un DELITTTO consumato interamente ed in maniera esclusiva da parte del Sindaco e del suo Assessore al Bilancio.

CONSIGLIO COMUNALE DEL 26 SETTEMBRE 2016 – Queste le dovute premesse per comprendere che quello che è accaduto nell’ultimo consiglio comunale non è frutto del caso o del semplice mal di pancia da parte di qualcuno. È la logica, ed aggiungo finalmente!, reazione da parte di chi da un anno a questa parte ha deciso di calpestare la propria dignità politica e umana per rendersi partecipe al progetto di un suicidio collettivo. Finalmente i consiglieri di maggioranza, quelli “liberi” hanno alzato la testa!

La maggioranza a sostegno del governo cittadino si è frantumata pezzo dopo pezzo man mano che i componenti dei rispettivi gruppi consigliari hanno fatto le proprie dichiarazioni.

«Il Sindaco deve decidere se azzerare la giunta o rassegnare le dimissioni perché con questa condotta rischiamo di procurare danni alla Città  e di rovinarci anche l’immagine non solo politica che ognuno di noi si è costruito in tanti anni» è stato l’aut aut del  dott. Mario Lepore eletto nella lista Progetto Mola per Emiliano, partito a cui appartiene anche l’Assessore al Bilancio.

Per il gruppo misto Franco Battista ha affermato: «Ebbene si io personalmente ho sottoscritto la polizza perché molto preoccupato» riferendosi alla polizza assicurativa che i consiglieri di maggioranza hanno stipulato per evitare danni di carattere patrimoniale.

Angelica Tribuzio a nome del partito di Matteo Renzi ha dichiarato: «chiediamo si faccia chiarezza per non creare danno all’ente e alla Città. In fase di approvazione di bilancio non ci è stata data conoscere la situazione del debito che oggi apprendiamo essere lievitato per il mancato accantonamento delle somme previste».

Al coro del dissenso di sono uniti anche i Moderati per Mola per mezzo del consigliere Gianni Siciliano.

UNICA VOCE FUORI DAL CORO è stata quella di Giovanni Alberotanza, consigliere eletto nella lista Giangrazio Di Rutigliano Sindaco.

Dopo gli interventi dalla minoranza che affonda sul Sindaco chiedendogli spiegazioni circa il debito con la Lombardi, il consigliere Alberotanza dichiara: “apprendiamo ora di questo debito di cui non ne sapevamo nulla! Di cui non eravamo a conoscenza” Egli mente spudoratamente sapendo di mentire, perché non era in data 26.09.2016 che un consigliere di maggioranza poteva conoscere una situazione tanto grave e i “suoi colleghi”, infatti, sapevano esattamente tutto:  le loro dichiarazioni smentiscono di fatto tutto quanto affermato da lui.

Successivamente si scaglia contro la minoranza che aveva invitato il Sindaco a dimettersi perché, secondo Gianni Vincesilao (Fratelli d’Italia) «quale credibilità ha un Sindaco i cui consiglieri di fatto lo sfiduciano politicamente facendosi una polizza assicurativa? Farsi una polizza significa che non ci si fida dell’operato di questa amministrazione, che giustamente i consiglieri, hanno paura di quello che può accadere loro a fronte di una gestione scellerata della cosa pubblica!».

A queste parole Alberotanza non ci sta ed infuria contro la minoranza spiegando di essere liberi di fare quello che vogliono. Certamente! Ognuno è libero di fare quello che ritiene giusto! Ma gli altri consiglieri lo isolano. Appare fin troppo chiaro che lo stesso stia cercando in un momento di debolezza come questo la strada verso l’Assessorato. L’unico a difendere, a discapito dell’intera popolazione, ciò che non può essere più difeso.

Questo è quanto è accaduto in questi giorni. Ogni commento è superfluo e alla luce dei fatti su esposti ognuno è chiamato all’esercizio del proprio giudizio personale.

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Per capirene di più:

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